VS. Quaderni di studi semiotici
n. 98-99 maggio-dicembre 2004

Tensioni, interpretazione, narratività 

Bompiani, 2004



 
 
 

Introduzione

La tematica delle tensioni dell’interprete e dei conseguenti effetti di senso, che sta emergendo oggi nella semiotica, ha radici lontane nella fenomenologia della coscienza interna del tempo di Husserl, e nell’idea heideggeriana del vivere come progetto, e dunque anticipazione, attesa. Paul Ricoeur (1983), altro inconsapevole nume tutelare di questa prospettiva, ricorda come già in Sant’Agostino il tempo sia vissuto come ricordo e anticipazione, distensione e tensione, presente del passato e presente del futuro, rispetto ai quali il presente del presente si configura come attenzione.
Ma, anche se la prossimità teorica della semiotica alla fenomenologia e all’ermeneutica ricoeuriana la costituisce ab origine come sensibile a questo tipo di problematiche, il loro ingresso di fatto è dovuto piuttosto al recupero di altri autori, meno filosofi e più studiosi di problemi specifici del significato. Il percorso che vorrei tracciare in questa introduzione è quello che diversi tra coloro che firmano gli articoli di questo numero hanno seguito in maniera più o meno diretta, più o meno esplicita. Darò tuttavia conto anche della relazione che esiste tra questo percorso e un altro, a esso trasversale, che ha avuto origine nella semiotica generativa, e che trova con il nostro produttivi punti di convergenza e divergenza, ma condivide, evidentemente, alcuni riferimenti fenomenologici di fondo. Dovrà essere chiaro sin da queste prime righe che la semiotica delle tensioni dell’interprete non coincide ed è anche ben differente dalla semiotica tensiva che ha in Jacques Fontanille e Claude Zilberberg i principali rappresentanti, pur se questa distanza di fondo non impedisce una convergenza di interessi e un confronto di metodologie.
Il nostro percorso ha dunque inizio nel 1956, quando Leonard Meyer associa decisamente la problematica del significato in musica con quella delle aspettative e tensioni prodotte nell’ascoltatore. Dopo una serie di premesse che posizionano l’idea di fondo del significato sostenuta da Meyer nell’ambito delle conseguenze del pragmatismo americano (Meyer cita Dewey e Mead a sostegno delle sue tesi), si passa ad affrontare più specificamente il problema del significato per quanto riguarda la musica....

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