Il tempo oltre la scuola



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Progetto “Il tempo oltre la scuola” > Il Pilastro

Il Pilastro

Il territorio, in cui si inserisce il progetto del Giardino Interetnico, corrisponde ad una zona di Bologna densamente popolata denominata Pilastro, situata all’interno del Quartiere San Donato.

L'assetto attuale del quartiere San Donato risale ad anni abbastanza recenti. Si sviluppò infatti soprattutto negli anni 1950/70, in seguito a grandi interventi di edilizia pubblica finalizzata alla costruzione in massa di case popolari.
La progettazione del Pilastro, all’interno del quartiere San Donato, ebbe inizio nel 1962, quando l’Istituto Autonomo Case Popolari propose la costruzione di una nuova zona di edilizia popolare, per rispondere alla necessità di offrire un alloggio alle ondate di immigrati meridionali giunti a Bologna in seguito al suo sviluppo industriale. Il Villaggio del Pilastro nacque nel 1966 e nella zona si concentrarono consistenti insediamenti residenziali, vaste aree adibite a verde sportivo ed a parco pubblico e un centro commerciale. Il Pilastro tuttavia si caratterizzò fin dall’inizio come un territorio geograficamente distinto e nettamente separato dal nucleo centrale del quartiere. I primi 2500 abitanti, provenienti soprattutto dal sud Italia, arrivati con carri e birocci, trovarono un ambiente poco confortevole: mancavano acqua, riscaldamento, garage, strade asfaltate, autobus, strutture sanitarie, scolastiche e solo dopo anni si riuscì ad ottenere i servizi essenziali.
Tuttavia, la concezione del Pilastro come il "quartiere meridionale" della città va in parte rivista. Infatti, da un'indagine condotta nel marzo 1970, emerse che il 56% degli abitanti provenivano dal Nord, mentre solo il 38% dal Sud, il 5% dal centro, l'1% da altri paesi.

Al di là comunque della provenienza geografica, si è sempre trattato di famiglie in prevalenza operaie e molto numerose rispetto alla media cittadina (d'altra parte queste erano le condizioni richieste per vedersi assegnato un appartamento dello I.a.c.p.).

Negli anni ‘80 e ‘90 si verificarono altre due consistenti ondate d’immigrazione: quella magrebina e quella proveniente dal Kosovo, dalla Serbia e dal Montenegro. Attualmente al Pilastro ha sede un C.d.A. nomadi, che accoglie soprattutto famiglie Rom provenienti dai paesi della ex-Yugoslavia.

La convivenza e l’integrazione fra queste culture, differenti per tradizioni e abitudini di vita, è sempre stata difficile e spesso le incomprensioni comportano conflitti, scontri e isolamento sociale.

La situazione di disagio è dovuta anche ad altre cause: il quartiere Pilastro, infatti, è sempre stato carente di luoghi e di momenti di socializzazione e di svago. Probabilmente per questo tende a essere concepito concepito dai propri abitanti come “dormitorio”; i giovani fino alla terza media vengono, in maniera sempre più consistente, monitorati e seguiti dalle scuole e in generale dalle istituzioni, ma terminata la scuola media inferiore, per difficoltà economiche e sociali, frequentemente interrompono gli studi. La carenza di supporto e contenimento provoca un forte rischio di devianza. Nonostante molte famiglie vengano affidate ai Servizi Sociali, per l’altissima domanda, essi non riescono a far fronte a tutte le richieste, non potendo quindi attuare una prevenzione al disagio e limitandosi ad intervenire solamente nelle situazioni di emergenza.

Quartiere San Donato:
Superficie.: 15,446 Kmq;
Abitanti.: 31.348 (al 31.12.2000);
Densità: 2.029 (Abit./kmq.);
Famiglie: 14.728 (al 31.08.2000);
Residenti stranieri censiti: 1165 (al 31.08.2000)
vedi anche http://www.iperbole.bologna.it/iperbole/q_sandonato